mercoledì, ottobre 05, 2011

Contraccezione e Pianificazione Familiare


by Steph

[Come questione preliminare, non pretend di rappresentare la posizione ufficiale della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni su questo argomento. Questa è solo la mia interpretazione delle dichiarazioni passate e presenti sull’argomento, ma vorrei sentire altre opinioni a riguardo. 

Emily sul suo blog Lioness at The Gate ha incominciato questa grande discussione sul comandamento di avere figli e di usare contraccettivi. I miei commenti stavano diventando ridicolamente lunghi, così ho deciso di creare un nuovo post.]



La questione di quando avere figli è vecchia tanto quanto l’umanità, andando in dietro alle pratiche di contraccezione usate dagli antichi Egiziani, Grechi, Romani e altre civiltà[1].
È un argomento sul quale ho tanto pensato da quando mi sono sposata. Come ho scritto sul blog di Emily, ho avuto grosse difficoltà nel capire come l'avere figli possa essere sia un comandamento, che una decisione personale.

Dopo aver letto altri commenti e aver studiato, sono arrivata alla conclusione che il fulcro della dottrina della Chiesa è sempre stato lo stesso – ci hanno sempre insegnato che le famiglie sono prioritarie e che dovremmo sempre dare il benvenuto nelle nostre vite ai bimbi appena ci è possibile, e se scegliamo di aspettare saremo responsabili davanti al Signore per le scelte fatte.

Quello che IO penso sia cambiato tra i tempi nostri e gli anni 60/70 è il modo nel quale questo messaggio sul controllo delle nascite ci viene dato, le specifiche politiche/usanze culturali, l’enfasi sulla responsabilità personale e la rivelazione personale si scontrano con il semplice principio.

Per esempio, penso che le dichiarazioni della Chiesa riguardo al controllo delle nascite sono molto meno severe che nel 1969.

Nel 1969 leggiamo: “Noi dovremmo seriamente dispiacerci se ci dovesse essere tra i membri della Chiesa un impulso o un sentimento a limitare la nascita dei figli... la contraccezione è una pratica contraria agli insegnamenti della Chiesa.” Mentre ora leggiamo nel manuale: “Qualsiasi decisione sul controllo delle nascite e le conseguenze di queste decisioni rimarranno esclusivamente all’interno della coppia sposata... I membri della Chiesa non devono giudicarsi l’un l’altro su questo argomento.”

Altre dichiarazioni fatte da autorità della Chiesa ci mostrano opinione sulla questione, mostrandoci una più ampia gamma. In completo contrasto tra di loro.
  • Presidente Joseph Fielding Smith disse che “Coloro che provano a corrompere le vie del Signore e impediscono alla loro progenie di venire in questo mondo... sono colpevoli del crimine più efferato della categoria. Non c’è alcuna promessa di salvezza eterna ed esaltazione per queste persone.” Relief Society Magazine, 3:367-368, Luglio 1916
  • George F. Richards, un membro del Quorum dei Dodici Apostoli dal 1906 al 1950 disse, “Mia moglie mi ha dato quindici figli. Nulla di meno sarebbe stato inferiore al suo dovere e privilegio.Relief Society Magazine, 4:69, 1917. [Posso dire MAMMA MIA!?]
  • Rudger Clawson, un membro del Quorum dei Dodici Apostoli dal 1898 al 1943 disse, “Il comandamento di Dio, non ha specificato l’esatto numero di figli destinati a una donna, semplicemente implica che deve esercitare il sacro potere della procreazione al limite massimo. Relief Society Magazine, 3:364, Luglio 1916.
È interessante notare che, alcuni di questi commenti condannano anche i metodi di contraccezione naturali. 

Dall’altro lato abbiamo,
  • Presidente David O. McKay disse, “Comunque, sembrerebbe che l’avere quattro figli in cinque anni, abbia sottoposto il tuo corpo a un test sovrumano, specialmente con i tuoi problemi di artrite. L’appropriato intervallo di tempo tra le nascite dei tuoi figli è tua responsabilità. La salute della mamma dovrebbe essere presa seriamente in considerazione. Sicuramente sarà una benedizione per i tuoi piccolini – quelli con cui sei benedetta ora e quelli che verranno – se tu ti manterrai in salute e forte così da prenderti cura di loro.” Corrispondenza Privata, Giugno 16, 1947.
  • Anziano Hugh B. Brown, un membro del Quorum dei Dodici Apostoli, disse “Parlo per me stesso, e penso i fratelli saranno d’accordo, sentiamo che sia meglio non fare alcuna dichiarazione radicale... per via delle difficoltà che riscontriamo. Ci sono talmente tante condizioni differenti nelle case, tanti popoli diversi con il quale avere a che fare, che l’intera discussione sul controllo delle nascite diventa molto coinvolgente e molto complesso. Ma, come regola generale, diciamo ai nostri giovani, che lo scopo del vostro matrimonio è avere figli. Se voi volete regolare o intervallare le nascite di questi figli, sta a voi. Non abbiamo intenzione di seguirvi nelle vostre stanze da letto. Penso che la libertà in questa questione debba essere capita.” Da Hugh B. Brown: His Life and Thought p. 288, di Eugene E. Campbell e Richard D. Poll. 
  •  Presidente Hinckley disse, “Sono offeso dalla filosofia che le donne mormone debbano solo avere bambini. È una frase intelligente, ma è falsa. Naturalmente noi crediamo nei bambini. Il Signore ci ha detto di moltiplicarci e di riempire la terra così da avere gioia nella nostra posterità, e non c’è gioia più grande della gioia che danno bimbi felici in buone famiglie. Ma non ha specificato il numero, e nemmeno la Chiesa lo ha fatto. Questa è una decisione sacra che viene lasciata alla coppia e al Signore.” Satellite fireside broadcast, Gen 29, 1984.
  • Presidente Hinckley inoltre ha detto, “Costruite case solide, non mi importa la grandezza, mi importa lo spirito.” The Daily Universe (BYU), Febbraio 12, 1996:5, Lauren Comstock citando il discorso di Presidente Hinckley a degli studenti.
  • In un messaggio sull’Ensign approvato dalla Prima Presidenza prima della pubblicazione, Dr. Homer Ellsworth, ginecologo e precedentemente membro del Comitato Generale del Sacerdozio di Melchisedek disse, “se per qualsiasi ragione personale una coppia decide, dopo aver pregato, che avere immediatamente un altro figlio non sia saggio, il metodo scelto per distanziare le nascite – lasciando da parte problemi fisici o medici – fa poca differenza. L’astinenza, naturalmente, è una forma di contraccezione, e come tutti gli altri metodi ha degli effetti collaterali, alcuni dei quali sono pericolosi per il matrimonio.”


Alla fine di tutto, penso che queste dichiarazioni non ci mostrino una linea coesa che renda più chiaro il pensiero delle autorità su questo argomento.

Inoltre penso che con le vecchie affermazioni della Chiesa, era facile male interpretare la posizione della Chiesa come estrema, cioè che se si usava un qualsiasi tipo di contraccettivo, si stava sicuramente infrangendo un comandamento. Per esempio, quando i miei si sposarono, mio padre disse che la sua comprensione della dottrina della Chiesa era che, se avessero voluto essere retti, non avrebbero dovuto usare alcun tipo di contraccezione e che il Signore avrebbe mandato dei bambini a suo tempo debito. La risposta di mia madre fu, che se quello era il piano di mio padre, allora sarebbe stato meglio per lui avere fede anche nell’astinenza.

Un’annotazione più triste, un giorno ho avuto una conversazione con una donna appena sposata, la quale aveva dato alla luce 3 figli nei primi tre anni di matrimonio. Mi disse che il suo matrimonio stava naufragando, le loro finanze erano pessime, e la sua salute era orribile, ma lei sentiva che questo era ciò che dovevano fare per rimanere retti, perché il solo considerare la contraccezione sarebbe stato un peccato.

Secondo la mia opinione, questo atteggiamento è troppo estremista – non considerare neanche l’opzione che il Signore sia d’accordo se una coppia aspetta per una qualsiasi ragione (come la salute, le finanze, o qualsiasi problema matrimoniale). L’altro estremo si ha quando una coppia decide di aspettare ad avere figli, oltre il necessario, per ragioni egoistiche e senza voler fidarsi del Signore e della Sua tempistica.

Nessuno dei due estremi va bene, e penso che entrambe  le coppie soffriranno per la mancanza di dialogo con il Signore, poiché penso che la strada giusta da seguire sia quella di accettare la Sua tempistica, qualunque essa sia.

Sono in disaccordo con il punto di vista di alcuni che Dio disprezza la contraccezione (o la pianificazione familiare) e la ha sempre sconsigliata. Studiando sia la vecchia che la nuova politica della Chiesa, mi sembra che una coppia non infranga necessariamente un comandamento se decide di aspettare ad avere figli, anche se potrebbe. Dipende dalla ragione che li spinge a scegliere di aspettare ad avere figli, ma quelle ragioni sono personali e variabili.

Penso che questo principio sia illustrato per antitesi dalla dichiarazione attuale sul controllo delle nascite e sulla dichiarazione sull’aborto. Su LDS.org leggiamo, “La decisione di controllare le nascite e le conseguenze di tale decisioni ricadono solo su ogni coppia sposata. L’aborto elettivo come metodo di controllare le nascite è contrario ai comandamenti di Dio.” Notate che usando contraccettivi per il controllo delle nascite non si sta necessariamente rompendo un comandamento, mentre quando una coppia usa l’aborto come forma di controllo delle nascite, STA sicuramente infrangendo un comandamento. Penso sia una distinzione importante.

Anche le dichiarazioni della Chiesa nel passato incoraggiavano le coppie a “essere premurose” verso le donne e a prendere in considerazione la loro salute e forza, e inoltre “cercate ispirazione e saggezza dal Signore così che possano con discrezione risolvere i loro problemi materiali”, che ancora di più incita a un coinvolgimento personale in questa decisione.

Per concludere, vorrei condividere una delle mie esperienze personali.

Ero molto giovane quando io e mio marito ci siamo sposati, e così ero combattua se decidere di avere figli subito oppure aspettare, così da finire i miei studi. Abbiamo pregato tanto a riguardo, e abbiamo sentito forte che io dovevo finire giurisprudenza (ma questa è un’altra storia). Ma ero molto preoccupata e ho versato molte lacrime perché non stavo avendo figli immediatamente, perché ci tenevo tanto a diventare una mamma.

Ho avuto l’opportunità di incontrare Presidente Clark della BYU-Idaho, che è una autorità generale, e gli esposi il conflitto interiore che stavo affrontando: dovevo conciliare il comandamento personale che avevo ricevuto con il comandamento generale di avere figli appena possibile.

Presidente Clark era un gentilissimo ascoltatore, e mi spiegò che come gli era stato insegnato, siamo tutti incoraggiati ad avere figli appena possiamo, ma possiamo avere ragioni personali del perché necessitiamo ritardare il lieto evento. Saremo personalmente responsabili verso il Signore per il modo in cui useremo il tempo dell’attesa, così fino a quando vivremo le nostre vite seguendo la Sua guida e avremo una ragione seria per quella attesa, quella responsabilità non dovrebbe essere un problema.

Ho sentito pace nel mio cuore dopo questa conversazione, perché mi sono resa conto che un giorno lontano mi sarei sentita a mio agio guardando il Signore negli occhi e dicendogli, “sì, ho aspettato ad avere figli, perché stavo portando a compimento il comandamento che mi avevi dato, e abbiamo portato a compimento il comandamento di avere figli appena abbiamo potuto” (nel mio caso – durante il mio ultimo anno di giurisprudenza quando avevo 23 anni).

Ci sono molti comandamenti che ci vengono dati ma che non possiamo portare a compimento nel momento esatto in cui ci vengono dati. Anziano Faust disse, “Per le donne, gli ingredienti importanti per la felicità sono di forgiare una identità, servire il Signore, conseguire un titolo di studio, sviluppare i propri talenti, servire la propria famiglia, e se possibile, formare una famiglia vostra. Comunque, non potete fare tutte queste cose bene nello stesso momento. Non potete essere una moglie al 100%, una madre al 100%, una lavoratrice nella Chiesa al 100%, una persona in carriera al 100% e una persona coinvolta nel servizio pubblico al 100%, tutto nello stesso momento. Come possono tutti questi ruoli essere coordinati? Suggerisco che li conseguiate in sequenza. Sequenzialmente è una grande parola che significa fare le cose una alla volta in tempi differenti”.

Per me, la questione della pianificazione familiare è solo un altro esempio di come sia fondamentale cercare la guida del Signore così da scoprire qual è la nostra personale sequenza di ruoli che Lui ha in serbo per noi nelle nostre vite, con nel cuore il sentimento di accogliere i figlio nelle nostre case non appena possiamo, secondo le nostre circostanze personali.



[1] Per una discussione definitive su questo argomento, leggete "Birth Control Among the Mormons: Introduction to an Insistent Question", di Lester E. Bush, in Dialogue, a Journal of Mormon Thought X(2):12-44, 1976. Vedere anche Selected LDS Quotes on Birth Control per vedere molte altre dichiarazioni sull’argomento.

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